domenica 25 ottobre 2009

Battista, che passione!

Come vi raccontavo ieri alle 17, il mio venerdì lavorativo iniziato con la telefonata di Jaak alle 5:45, sarebbe stato ancora lungo. Stanco morto son andato a prendere Battista all'aeroporto alle 20.20, per fortuna sia il mio traghetto che il suo volo erano in perfetto orario.
Ci eravamo sentiti solo una volta la telefono circa venti giorni fa e attraverso qualche mail. Non sapevo immaginarmi come fosse di carattere, avevo solo visto una sua fotografia in internet per riuscire a riconoscerlo quando fosse arrivato in aeroporto.
Battista è un guru nella produzione dei formaggi. Per 30 anni massimo responsabile di Lattebusche, ora, in pensione, gira il mondo e dà consulenza. Azerbaijan, Israele, Romania, Brasile. E Vigala.
Qui era già stato nel 2005, aveva prodotto una relazione su tutto ciò che andava e che non andava suggerendo precise modifiche nei processi. Di realizzato da allora a oggi meno del 10% rispetto a quello che aveva impartito.
Torniamo pero a ieri sera. Impatto immediatamente positivo, un sorriso “nostrano” cosi lontano da casa è quasi confortante. Ha 62 anni portati benissimo, molto vitale, in gamba, giovanile, parla molto bene. Lo porto a mangiare al Lido e gli piace. Poi un caffe Illy al Vapiano. Fin da subito abbiamo iniziato a parlare di formaggi, mozzarelle, produzione, macchinari. Una persona pronta a insegnare. Io l'ho quasi solo ascoltato, è bello sentire l'entusiasmo e la passione che si trasformano in parole e racconti.
Oggi sono andato a recuperarlo in albergo alle 9,30 e siamo partiti per Vigala. Oggi è sabato. Almeno dal 2004 io il sabato mattina sono in bicicletta. Anche qui in Estonia il “rito” è sempre stato rispettato. Oggi no e ho scoperto com'è deliziosamente interessante arrivare a sera senza bicicletta o senza sport se hai speso la giornata con chi te l'ha riempita di stimoli.
Oggi fin da subito il rapporto fra di noi è stato quasi amichevole. La differenza di età è notevole ma solo anagraficamente. Mi è sembrato ci conoscessimo da molto tempo.
La strada è trascorsa senza accorgersi parlando di ricotta del Cansiglio, di caseifici nell'altipiano di Asiago, di distributori di latte crudo. Ma anche di sport. Di Campagnolo, di 24 ore di Feltre, di Giro d'Italia. Lui è un grande appassionato e si sente, appassionato e competente.
Arrivati in caseificio l'ondata di passione lo ha travolto e ci siamo buttati a controllare macchinari e strumenti, perche tutto sia pronto e in ordine domani mattina, giorno di produzione.
Il pomeriggio, dopo il pranzo a base di salmone, formaggio Piave e Prosecco, abbiamo studiato insieme la situazione del caseificio e mi ha dato tanti ottimi consigli sul controllo di gestione, centri di costo, calcoli di resa. Verso sera, ormai buio pesto, un altra irruzione nel caseificio per cercare se ci fossero le fondine rotonde da 200gr per la ricotta e i fermenti specifici.
Poi di nuovo a parlare di Italia, specificità e ricchezze regionali, formaggi di montagna.
Ci imbattiamo sulla presentazione del Giro d'Italia 2010, incredibilmente a Vigala si prende la Rai! E allora i discorsi da casaro si fanno da parte e ci emozioniamo ricordando il Pirata, Bugno, Simoni.
Ormai è ora di cena, Battista estrae dalla sua valigia un pezzo di Cansiglio sottoovuoto e mi dice “adesso ti faccio assaggiare un buon formaggio”. Latte crudo, pascolo di inizio estate della piana del Cansiglio. Un profumo di fiori e erbe unico. Un sapore complesso. Buonissimo. Ci vorrebbe un Pinot Grigio ma ci accontentiamo di un altro po di Prosecco. I sapori e i profumi della Marca a 2500 km da casa li ritrovo tutti concentrati nel piatto e nel bicchiere, a riconferma della ricchezza straodinaria della mia terra. E il condividere questi sapori è ancora una volta fonte di ulteriore gioia

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