martedì 15 dicembre 2009

15 dicembre

15 dicembre.. è arrivato. Sono in aeroporto a Tallinn, il volo parte fra 50 minuti. Ritorno in Italia dopo 90 giorni, e so che tutto sarà straordinariamente uguale e ai miei occhi straordinariamente diverso. approfitto di questi 50 minuti per fare un piccolo bilancio non tanto dei primi tre mesi di questa avventura baltica, quanto del 2009. Un anno di transizione, di viaggio, di cambiamento. Sicuramente di consapevolezza, o almeno a quella stiamo tendendo. Ricordi bellissimi e momenti di difficoltà..ogni viaggio è un alternarsi continuo di alti e bassi. ed è bene ricordarsi che quando ci si sente infallibilmente sicuri non si può che sbagliare, e quando si pensa di aver perso tutto si può solo guadagnare. L'equilibrio passa per gli estremi. L'equilibrio è vicino alle radici, i rami possono andare lontano ma sono esposti, a volte troppo.
E' stato l'anno della decisione del cambio di lavoro. La banca è una buona scuola, insegna forma, educazione, metodo, rigore. Ma non era decisamente la mia strada. Per fortuna ho incontrato persone importanti che mi hanno "formato" nel senso di dato forma e modo di ragionare su di me e su di loro. Ringrazio Luca Z. e Luca M., tutti e due allo stesso modo. Cosi diversi e cosi forti, entrambi. Due maestri, entrambi.
Il 2009 è stato l'anno di solitudine dopo tre anni di vita di coppia. Non si possono fare paragoni, i paragoni non reggono. Dico spesso a me stesso che è stata una necessità il fare un passo indietro per poter fare il prossimo in avanti con assoluta decisione. E ferma consapevolezza.
E' stato l'anno della Campagnolo delle lacrime, dell'arrivo più bello che Piazza Maggiore abbia mai visto. E' stato l'anno della consacrazione di un'amicizia che durerà per sempre, perche fatta di una lingua magica e a volte silenziosa.
E' stato l'anno nel quale, perduto, ho trovato delle guide, dei maestri. Persone più grandi di me, che con semplicità mi stanno suggerendo la via. Andrea e Ivan non si conoscono ma spero di regalare presto a entrambi il dono di conoscere l'altro.
Ora si torna a casa per tre settimane. Ritrovo tutto quello che ho lasciato.
Ritrovo per primo Fabrizio, l'ultimo amico in ordine di tempo che grazie alla bici ho incontrato. Mi sembra di conoscerti da sempre caro Fabrizio, e l'affetto con il quale mi sei stato vicino questi tre mesi è cemento per il nostro rapporto. Domani 9,30 incontro!
Ritrovo la famiglia, mamma papà Arianna, con i quali ho tanta voglia di passare il Natale.
Ritrovo gli amici, uno piu importante dell'altro.
Ritrovo le colline, la bici, l'osteria senz'oste, la Bonnie in garage.

mercoledì 2 dicembre 2009

il cuora si infervora

E' già il 2 dicembre, la mia mente deve rimanere concentrata sull'Estonie e su Vigala ancora per una decina di giorni prima di ritornare in Italia per una pausa natalizia. L'hanno scorso il Natale in me non aveva suscitato nessun entusiasmo. Non era un momento che aspettassi con interesse, nè, forse, c'era granchè da festeggiare.
Giusto un anno fa, nel mio paniere, c'erano un bel po di uova rotte. E per essere felici a Natale ci deve essere serenità, prima di tutto. Poi ci deve essere un motivo, o più di uno, per attendere il momento in modo particolare.
Quest'anno di motivi ce ne sono tanti, e posso dire: finalmente il Natale sta arrivando.
Mi sto preparando allo sbarco in Veneto sotto vari fronti: sto organizzando le mie sere e le mie giornate con Voi amici, sto pedalando finalmente sul Realtour (bellissimo! attento Fabri...), e sto ricominciando a leggere con passione le vicende italiche. Soprattutto la politica ovviamente, passione da sempre coltivata, più o meno direttamente.
E sto riscoprendo un cuore politico attivo, che ha voglia di infervorarsi se necessario. Oggi mentre pranzavo ho letto Corriere e Repubblica in rete e ho visto i due video di Fini, quello con il Procuratore di Pescara e il suo intervento a Ballarò.
Questo non è un blog di politica quindi non esprimerò opinioni o giudizi personali. Certo è che siamo in balia delle onde e il mare sta diventando sempre più grosso, il potere polarizza, i piccoli cercano protezione difendendo il padrone, chi ha rispetto per le istituzioni ed è egli stesso istituzione viene messo alla porta, poco gradito.
Italiani, cerchiamo di fare un passo indietro per vedere la scena in modo il più possibile completo. Finchè siamo rapiti dai colori e subiamo il fascino dello schermo qualcosa ci sfuggirà, sempre. E i burattinai continueranno a muoverci a loro piacimento.


"..e cambiano i governi ed il nemico gli sorride in silenzio
protetto dalla logica del tacito consenso di chi gode
di questa situazione che fa comodo a tanti
tenere alto il livello di paura e le coscienze ignoranti
paura della povertà paura dell'ignoto
paura di trovarsi di fronte al grande vuoto di se stessi
con la coscienza critica in stato di assoluta catalessi
sconfiggere il nemico è guardarsi dentro
cercare il proprio centro e dargli vita
come a un fuoco quasi spento
renderlo vivo dargli movimento
il nemico si nasconde spesso in quello che crediamo
nei moralismi ipocriti
e nelle trasgressioni controllate e organizzate
nelle droghe illegali e sottobanco ben distribuite
il nemico crea falsi nemici per farsi scudo e apparir perbene
modellerà il suo aspetto e prenderà la forma di ciò che lo contiene
spacciandosi per libertà ti legherà con le sue catene .." Lorenzo Cherubini