sabato 17 ottobre 2009

in Riga..

Si è conclusa una settimana molto positiva, e ora, come ogni wend, sposto il mio ufficio in Viru Keskus..oggi sono al Reval Cafè (le meringhe al cioccolato qui non hanno eguali!).
La giornata cardine è stata sicuramente giovedi: sveglia alle 5.30. alle 6 il buon Jaak mi ha prelevato e siamo partiti per Riga. In mezzo una breve sosta a Vigala per prendere un po di campionatura.
Nelle 7 ore abbondanti di auto, fra andata e ritorno, ho lasciato che fosse Jaak a condurre i discorsi, ho voluto cercare di capire quale sia il suo modo di pensare e di affrontare la vita. Jaak è un personaggio di grande esperienza nel mercato estone che lui definisce "just something more than a small village". Conosce tutti e sembra che tutti conoscano lui. E' molto fiero di questa cosa e il perchè di tanta notorietà è facile da capire: è stato per molto tempo uno dei manager più importanti dell'Estonia, si è seduto sulla sedia del CEO in Saku Brewery, Kalev, Phillip Morris Baltic. Ha contatti in ognidove e con una telefonata arriva a chiunque. La mia domanda "ma perchè dopo esperienze del genere sei a lavorare per Vigala?" non è tardata a venire, io voglio capire bene che piani ha lui qui. La sua risposta, diplomatica, è stata "Vigala ha un grande potenziale". Su questo siamo d'accordo.
Il lavoro ha occupato gran parte dei nostri discorsi, piu che altro mi son fatto raccontare tutte le sue esperienze precedenti..essere il n1 in un azienda da esperienza e sicurezza che meritano di essere ascoltate.
L'obiettivo della mia curiosità sta nel capire se Jaak merita una fiducia incondizionata oppure se ci deve essere qualche riserva. Per questo devo ringraziare il mio grande maestro Andrea che nonappena mi ha sentito entusiasta quando l'avventura è partita un mese fa mi ha bonariamente rimproverato: "anche la tua fiducia va conquistata Fabio, non dimenticarlo".
I discorsi spaziano da programmi futuri, possibili collaborazioni, business da mettere in piedi al piu presto, importazioni ed esportazioni da e per l'Italia. Al ritorno, quando il buoi ha ormai inghiottito la strada e la foresta di pini su cui si adagia, i temi cambiano e inizia a parlarmi della sua famiglia, dell'occupazione dei sovietici, del nonno contadino vissuto 7 anni nella foresta dopo la 2a guerra mondiale, della malattia alla gambe del figlio. Si entra nella dimensione personale nella quale è difficile mentire e presentare una realtà diversa da quella che è. Qui capisco che è un buono, un generoso e che mi ha preso sul serio. Difficilmente i nordici si aprono al primo che incontrano e in questo mi ci ritrovo molto.
Mi piace la loro mentalità, la loro riservatezza. Discutiamo a lungo di come, fortunatamente, in Estonia sia ancora la Natura a dettare le regole agli uomini e per questo gli uomini la rispettano. In ogni racconto estone c'è di mezzo la foresta, gli animali, la pesca, gli uccelli migratori, il mare, la casa in campagna.
Il lungo periodo di buio in inverno, il clima molto difficile, la luce che in estate diventa ossessiva, il vento gelido, il mare che li separa dal loro paese alleato (la Finlandia). Sono ostacoli per chi è abituato alla frenesia, elementi da rispettare e da conoscere per chi vive ritmi più primitivi e sostenibili.
In mezzo, fra il viaggio d'andata e il viaggio di ritorno, ci sono stati 6 appuntamenti di lavoro a Riga, città che ricorda in qualche modo Budapest. Centro storico colorato, ma in stile decisamente meno nordico rispetto a Tallinn. Enormi strade, palazzoni squadrati e i tram colmi di gente in periferia. Riga non è una città scandinava nelle forme e nella mentalità. E' molto più russa di Tallinn. Estoni e Lettoni non si sopportano un gran che..diciamo che dopo l'indipendenza dalla grande madre l'Estonia ha guardato immediatamente a occidente avendo come riferimento culturale la Finlandia ed aprendosi totalmente agli investitori stranieri. La Lettonia si è adagiata sulla sua agricoltura e non ha sviluppato ne terziario ne industria. E'questo il motivo per cui oggi le condizioni economiche dei due stati sono tanto diversi, la crisi in Lettonia è fortissima, i prezzi nei supermercati sono stati dimezzati negli ultimi 3 mesi, alcune catene internazionali di GDO hanno lasciato il paese. Non è un buon momento per entrare nel retail qui, per questo ci siamo focalizzati su ristoranti di prestigio e alberghi di lusso. Questo segmento sembra molto ricettivo, qui come in ogni altra parte le nicchie non sentono crisi.
Molto simpatica è stata una scenetta che ci ha raccontato il proprietario lettone del ristorante italiano più in voga della Lettonia in questo momento, un gioiellino in centro storico di Riga. Poco tempo fa è andata lì a mangiare una delegazione del ministero degli affari esteri italiano e il proprietario con grande orgoglio ha mostrato subito la grande foto di Mussolini appesa in un muro di pietra nella splendida cantina con il soffitto a volte..si è rischiato l'incidente diplomatico, per fortuna risolto immediatamente con l'apertura della migliore bottiglia di Chianti del ristorante..

Nessun commento:

Posta un commento