mercoledì 25 novembre 2009

Più luce, please!

Oggi ho imparato. Sarà uno di quei giorni nei quali, una volta messa la testa sul cuscino, dirò: "ok, la giornata è stata un passo in avanti importante".
Alle 14.30 avevo appuntamento con il nostro caro Jaak, però non nel suo ufficio in Paldiski Mantee ma in ospedale. Si, Jaak è lì da un bel pò, almeno 15 giorni, perchè non sta troppo bene. Ha avuto ad agosto un infezione alla gamba che poteva costargli cara, sembrava tutto passato, ma una banale influenza lo ha debilitato e il virus dell'infezione (che era rimasto latente) si è diffuso. Almeno così mi ha spiegato nel nostro ingl-estone.
L'ospedale di Müstamäe è il più grande dell'Estonia, un palazzone bianco con qualche riga verticale rossa. Jaak mi aspetta nella lobby, l'entrata. E' al telefono quando arrivo, seduto su una carrozzina. Il suo piede è ancora fasciato, la faccia molto provata, pallida, le gambe sono sottili, ormai immobili da tanti giorni. Sono stato male per lui nel vederlo così, è un ragazzaccio giovane, compie 40 anni fra pochi giorni. Mi son venute subito in mente due cose, due flash paralleli: i suoi racconti di quand'era nuotatore nella nazionale estone, e il nonno Gino.
Jaak, un omone di 190 cm e forse più, ai tempi della CCCP era nella nazionale di nuoto del distretto dell'Estonia (ovviamente non era indipendente ancora). Mi ha raccontato dei suoi ritiri in Siberia, delle gare, di com'era forte in quegli anni. E mi ha detto tante volte che tutti i suoi compagni di nuoto di allora sono diventati persone importanti in Estonia negli affari perche lo sport come l'hanno fatto loro è stata una grande scuola.
E il nonno Gino per analogia, l'unica e ultima persona vicina a me che ho visto seduto in una carrozzina. I suoi occhi e gli occhi di Jaak erano gli stessi, un po lucidi, a dire:"tu non sai quanto male si sta a guardare il mondo e non poterlo camminare".
E' proprio così, io non lo so. Mi è sempre andato tutto bene, ho potuto scegliere ogni giorno se stare disteso, seduto o se alzarmi in piedi, camminare, correre, viaggiare. La possibilità di scegliere è ciò che rende una persona felice, libera e serena.
Il nostro incontro di due orette è stato tutto fuorchè un lamentarsi da parte sua della sua condizione. Lui, ex CEO di Saku Brewery (fa conto la Peroni italiana) e Kalev Land (fa conto la Ferrero italiana), è andato dritto ai punti di cui dovevamo discutere, abbiamo organizzato gli incontri a Tartu di venerdì, abbiamo concluso il contratto con Stockmann Riga, abbiamo pianificato le prossime mosse su Tallinn. In più, domenica pomeriggio, ritornerò a trovarlo per finire insieme la presentazione per l'EAS, l'importantissimo incontro di lunedì.
Tutto come se fossimo nel suo ufficio, in Paldinski Mantee.
Inutile dire che l'ho ammirato per la sua grande forza di volontà e il suo spirito da guerriero, da atleta.
Grazie per quello che stai facendo, caro Jaak.
Cambiando discorso, oggi davvero qualcuno si è dimenticato di accendere la luce..a mezzogiorno sembravano le 16 e alle 15 faceva buio..e in più mi si son bruciate due lampadine (non una!!) in cucina.. ho fatto qualcosa di male all'Enel Estone??

domenica 22 novembre 2009

buio

Ormai sta diventando un appuntamento domenicale e la cosa non mi dispiace. Ancora tre domeniche, oltre a questa, mi separano dal Natale italiano. Ci sto pensando da qualche giorno al mio ritorno, forse è un segnale importante per il mio futuro. Quando si è distanti dalle proprie cose, da ciò che ci è familiare, dalla consuetudine..beh è lì che si capisce cosa sono le radici. Più sono forti e più l'albero può andare lontano e crescere ma l'occhio alla terra dov'è piantato cade spesso.
Qui, dopo la prima nevicata 20 giorni fa, sembra tornato il mite autunno: 6-7-8 gradi, giornate nuvolose, qualche squarcio di sole. Quel che invece diventa sempre più presente è il buio, già alle 15.30 inizia il tramonto, alle 16 scende la notte. La cosa che più impressiona però è quanta poca luce ci sia anche durante il giorno: il sole sembra addormentato, sembra sbadigliare, non ha proprio voglia di illuminare il mar Baltico. E manca ancora un mese al solstizio..per fortuna sarò in Veneto, allora!
Ho iniziato il livello 2 di lingua estone! Da 5 alunni siamo passati a 3 e sono l'unico ad aver continuato..gli altri due sono teteski appena usciti dalle SS (un avvocato e una ricercatrice di biologia). Diciamo che il ritmo latino-mediterraneo dei turchi, spagnoli e brasiliani se n'è andato.. peccato..
Però mi rendo conto che sto macinando chilometri linguisticamente parlando: ora riesco a comprendere il 50-60% di un testo, il 10-20% di un discorso origliato ai vicini di tavolo al ristorante. Il problema è parlare, la grammatica ancora è scarsetta e il lessico va sviluppato.. vedremo a marzo dopo la fine del secondo corso come saremo.
Da domani partono due settimane impegnative lavorativamente parlando: il nostro caro Jaak è in ospedale, sembra per un infezione e ne avrà ancora per un po. Sicchè, conscio del fatto che Vigala non puo attendere la sua guarigione senza muoversi sul mercato, mi ha organizzato le due settimane prossime in modo da incontrare tutti i clienti che lui avrebbe incontrato. E' un bel segnale di fiducia. Il mercato è nelle mie mani! Farò un altro giretto a Riga mi sa, attendiamo poi notizie positive da Helsinki. Lunedì 30 invece vado a trovare gli amici di EAS, l'organizzazione che gestisce i finanziamenti europei per le imprese estoni: mi sto preparando bene all'incontro perchè un occasione importantissima per Vigala per ottenere fondi sia per progetti che riguardano la produzione (consulenze, macchinari..) che per questioni di mercato (nuovo logo, incentivi all'export).
Tre settimane al rientro ma tre settimane importanti, potrò pensare al Veneto solo alla sera, durante il giorno testa ben concentrata sul pezzo.
Avanti così!
ps: wend di doppietta ciclistica (sabato e domenica).. a gennaio dovranno riasfaltare le strade della Marca :) (un abbraccio a Fabrizio..aspettami amico mio!)

domenica 15 novembre 2009

ibridi

Oggi nel bosco di Harku mi aspettavo di vedere un sentiero fangoso invece già era tutto bianco, pronto per lo sci da fondo. Ma siccome ormai ero li, non con la mtb ma con le scarpe da corsa, mi son buttato nella mischia. Diciamo che la situazione era abbastanza ibrida: poca neve per sciare, troppa per fare mtb, scivolosa per correre. Eppure erano ben rappresentate sul circuito tutte e tre le specialità, ognuna a disagio perchè le condizioni non erano ben definite.
Dopo 15 giorni senza sport all'aria aperta avevo bisogno di riprendere il contatto con la Natura. La palestra è molto ripetitiva, non è il mio ambiente anche se ogni animale deve saper adattarsi e io cerco di farlo.
Mi sembra passato un giorno da quando ho salutato i miei genitori, invece è passata già una settimana. Vedere mamma papà e Arianna mi ha fatto proprio bene, quando li ho visti ho sentito qualcosa di primordiale muoversi dentro di me. I due giorni e mezzo con loro sono stati molto piacevoli, sono contento si siano tranquillizzati vedendo che la città è ospitale e vivibile come avevo sempre raccontato.
Ora mancano esattamente 30 giorni al rientro, non aspetto il momento ma son sicuro che sarò felice quando arriverà.
Ieri il mio primo movie in inglese, per fortuna i sottotitoli in estone aiutavano :)
2012, per chi vuole andarlo a vedere non dico niente, per chi non vuole andarlo a vedere direi che sono 2:37 ore di film, cioè 157 minuti. Considerando che il biglietto è costato 75 corone ma l'ho pagato 100 perchè Jei l'americano non mi ha dato il mio resto, posso affermare di aver speso 0,64 corone per ogni minuto di proiezione. Si è vero, il costo opportunità non è poi così alto ma il film è una ciofeca, effetti speciali alla Indipendence Day e poco altro. Lato molto positivo l'aver capito il 90% dei dialoghi.
Dopo la corsa nel bosco stamattina mi son proiettato (nel senso che ero in ritardo e son dovuto andar come un proiettile) da EST Trans, azienda di trasporti alimentari per portare dei campioni di mozzarelline da 6gr che domani devono essere a TUUSULA, Finladia. E' stato molto agevole spiegarsi con un camionista russo, forse Mauro Barbisan avrebbe saputo incrociare piu parole. Io gli ho solo detto 5-6 volte "spassiba" (vuol dire grazie, non ho i caratteri cirillici qui...), l'indirizzo era scritto sulla scatola. Mi sembrava convinto, speremo ben!

mercoledì 4 novembre 2009

la nuova settimana

Sabato mattina mi ritrovo a Tallinn, abituato ai ritmi di Vigala. Il modo migliore per riadattarsi alla civiltà è scappare nei boschi con le due ruote a pedali. Freddo becco ma il piacere di far girare i pedali è sempre indescrivibile, ad ogni latitudine, su ogni terreno, ad ogni temperatura. Ho un po di ruggine addosso, qualche bikers estone mi lancia la sfida e sulle rampette devo alzare bandiera bianca un paio di volte. Ma soprattutto alzo bandiera bianca quando vedo loro, a -4, senza guanti. W l'antigelo da bere.
Dopo la bici riscopro com'è comodo e piacevole abitare in città..
Questa settimana è stata la più ricca di nuove conoscenze. Ho iniziato a conoscere gli amici degli amici del corso di estone e la cerchia si sta piacevolmente allargando. Qui noto che sono soprattutto gli stranieri a cercare il contatto: fuori di casa siamo tutti con la mente piu aperta e ricettiva. Ormai il concerto di samba e bossa nova del sabato e del martedi è un appuntamento fisso e ci divertiamo molto. Il gruppo dei brasiliani fa morire dal ridere, gente senza fretta (beati loro), con la nostalgia del Brasile sulla pelle ma un sorriso che riempie ogni luogo.
Il corso di estone sta diventando sempre più "le comiche 2", ma non c'è Renato Pozzetto ancora. Gli argomenti si fanno più tosti, si presume (o almeno le insegnanti presumono) che noi si sappia anche parlare un pochino.. sentire un turco che parla estone è da piegarsi..
La serata piu divertente però è stata ieri sera. Di ritorno da Tartu, città universitaria che contende il primato dell'ateneo piu antico d'Europa a Bologna, mi son buttato un oretta in palestra. Davide e Gerardo stavano sbraitando a bordo piscina e mi son buttato in mezzo alla loro conversazione. La solidarietà degli italiani all'estero è meravigliosa. Così, visto che dei tre ero il veterano qui, ho fatto da Cicerone. Siamo andati a cena insieme nel locale dove c'è serata brasiliana tutti i martedi. Durante la cena c'è stato il festival di chi la racconta più grossa in fatto di avventure all'estero..storie improponibili e aneddoti da spiaggia, conditi con qualche Saku Hele. Davide è romagnolo, Gerardo della Lombardia. Ovviamente la più grossa la racconto io, fuga a Malaga, ma forse di tutte quelle che ci siamo detti era l'unica vera al 100%! (ispanici siamo unici)
Quando, verso mezzanotte, li porto direttamente nel tavolo della cantante, scatta l'apoteosi! saranno qui fino a venerdi sera, mi sa che non me li stacco piu di torno.. ma bene così!

Agli antipodi del solito

Questa volta vi ho lasciati un po con la curiosità, ma mi sembra impossibile siano già passati 10 giorni dall'ultima volta che ho scritto. Invece sembra proprio sia cosi! Il tempo è volato, intensamente, e la mia testa è sempre stata molto impegnata.
Andiamo un pò con ordine.. Siamo rimasti all'arrivo di Battista. Domenica alle 6,30 il gallo ha cantato a Kivi-Vigala e alle 7,30 eravamo belli pronti per accendere i motori del caseificio. Vigala è un ambiente incredibile, Vasco direbbe "è tutto un equilibrio sopra la follia". Il caldaista, il meccanico, Jaan, la capocaseificio, la signora della ricotta. Una vita lì dentro, fra l'umidità del pastorizzatore e il profumo della cagliata appena svuotata nelle granddi vasche.
Appena arrivati domenica mattina era come se io e Battista non ci fossimo, tutto era già partito e pre-allestito in modo da continuare la produzione come loro hanno sempre fatto. Il tentativo di estromettere gli "intrusi italiani" c'è stato, me l'aspettavo. E' stata la difesa del loro mondo e del loro territorio. Vigala è il caseificio, l'azienda è la prooduzione, la mozzarella è quella che fanno loro da sempre. Stop.
Battista, graziosamente impettito, ha voluto da subito chiarire che era li per aiutare e non per comandare. Io mi sono messo un po alla finestra, curioso. La traduttrice ha fatto anche da meediatrice culturale. Così da un iniziale scontro all'arma bianca con il passare delle ora il clima è diventato più collaborativo e i Vigala-People hanno iniziato ad ascoltare. Questo è un tratto comune del popolo estone, non ti ascoltano, ma il motivo c'è: in genere nessuno parla. Silenzio. Vigala è in silenzio.
Il paziente Battista ha affiancato la produzione per tutta la settimana, introducendo con parsimonia, giorno dopo giorno, piccoli accorgimenti e innovazioni. Episodi divertenti ce ne sono stati tanti, uno è molto significativo. Quando alla signora della ricotta è stato detto di usare un altro coagulante inizialmente ha fatto finta di non sentire e poi si è messa in mezzo fra Battista e la caldaia del siero in difesa del suo territorio. Gesti primitivi e autentici. Quando Battista ha insistito si è messa a piangere. 60 anni almeno di donna, nata cresciuta e maturata all'ombra della caldaia della ricotta. Il suo paradigma è stato sconvolto in un secondo e lei non ha retto. Ha voluto parlare con il grande capo Olaf per chiedere come fosse possibile, quando Olaf ha confermato che bisognava provare il nuovo metodo ha chinato la testa, rassegnata, come il popolo estone ha fatto dinnanzi ad ogni dominazione straniera. Risultato della prova eccellente, ricotta morbidissima che lei però non ha voluto assaggiare.
La ricotta appena affiorata dal siero, ancora calda, è una delizia assoluta. Riempie le papille gustative di un sapore intenso e delicato insieme, sembra latte solido. Altrettanto buona è la mozzarella mentre viene lavorata nella macchina filatrice. Il profumo del mascarpone che sobbolle nelle tinozze. Le grandi vasche del latte con le pale che rompono la cagliata. Tutte cose nuove per me; profumi e gesti consolidati per chi li vive da decenni.
La grande soddisfazione è stata riuscire a far sedere allo stesso tavolo tutti i ruoli chiave di Vigala: Helia la capacaseificio, Jaan il nuovo capo produzione, Jaan il delivery man, Jaak il responsabile commerciale, Olaf il grande capo. Tutti ad ascoltare Batttista e a prendere appunti e a fare domande. Io in un angolo del tavolo a godermi il momento e le faccie estasiate di chi non è abituato a poter far domande. E' stata la loro possibilità, e ne avranno molte altre, per poter capire che cos'è realmente l'azienda della quale fanno parte.
Dopo la full immersion nella realtà della campagna, interrotta dalle periodiche gita in capitale per il corso di estone, mi ritrovo il venerdì sera con il nostro caro Battista a mangiare all'Olde Hansa. E' un posto magico e anche lui viene rapito dall'atmosfera medievale che si respira. Due stinchi con marmellata di zucca, due birre alla cannella, due Vana Tallinn per digerire. Serata molto piacevole trascorsa a parlare poco di lavoro e tanto di Fabio e di Battista. Abbiamo almeno 35 anni di differenza ma a tratti mi sento coetaneo suo, non so se è perche io ragiono da vecchio o se è lui giovane nella testa. Forse entrambe. Forse le cose che piacciono a tutti e due non hanno età. La montagna, la bici, il formaggio. E' proprio un bel personaggio. Quando ci salutiamo mi da una pacca sulla spalla. Lui ritorna in Italia, io rimango qui custode delle sue innovazioni e timoniere del mondo incantato di Vigala e dei suoi personaggi.