sabato 13 marzo 2010

Natura

Questa mattina andando verso Vigala il miei occhi erano pieni di primavera. La lingua di strada che attraversa la foresta era teatro di uno spettacolo bellissimo, il risveglio della Natura. A piccoli passi, ma la direzione è segnata. Nel cielo azzurrissimo le nuvole candide iniziano la loro rincorsa al sole, e si muovono veloci. Gli alberi giocano a svestire il mantello bianco dell'inverno per indossare il verde della nuova stagione. Il sole è un regalo dorato che sembra finalmente riscaldare dopo un inverno di timidezza. Quel che rinasce sono i colori, si esce dall'uniforme bianco dell'inverno e la tavolozza riprende sentimento. Mi sono sentito silenziosamente parte della Natura. Non riuscivo a cogliere il confine fra me e Lei, è stata un emozione autentica.
La primavera qui è diversa, non vanno fatti paragoni. E' più lenta, è piu corta, è meno spumeggiante. E' come tutti gli estoni, timida. Se chiudo gli occhi immaginno davanti le primule e le violette nei tornanti al sole del S.Lorenzo. Qui le forme e i colori sono diversi, si fanno attendere e desiderare di più. Tanto che, spiaggia mare e cielo sono indistinguibili..ancora uniformemente bianchi. Ma ogni cosa a suo tempo. Il tempo, prezioso, va rispettato. E vissuto in ogni istante. Perchè il presente (in ogni lingua) è "un regalo".

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